Nel 1992 IFLA ha organizzato una conferenza Satellite a New Delhi dal titolo “Image, status and reputation of LIS professionals” ed ha pubblicato gli Atti che sono accessibili parzialmente in Google Books.
Di seguito i temi discussi, con una sintesi delle discussioni:
1. Scarsa comprensione da parte della persone di cosa fa il bibliotecario e quali siano le sue responsabilità
E’ una professione “invisibile” ma dipende dai bibliotecari che sembrano avere la tendenza a non presentarsi bene in pubblico, con un atteggiamento passivo invece che attivo, non capaci di competere con colleghi di altre aree affini, come l’informatica.
2. La maggioranza dei bibliotecari sono donne in paesi dove culturalmente è attribuito alle donne un basso profilo
Questo è simile al caso della formazione, anche nelle scuole prevalgono le donne. Nella discussione, si è affermato che è responsabilità delle donne alzare il livello professionale e dimostrarlo.
3. Troppi diplomati dalle Scuole di biblioteconomia rispetto ai posti di lavoro disponibili
Una maggiore collaborazione tra Scuole di Biblioteconomia e Associazioni è necessaria, per l’accreditamento dei corsi, per una maggiore conoscenza del mercato del lavoro, per alzare il livello professionale. Le Associazioni sono responsabili per la formazione continua ed eventualmente per un albo professionale.
4. Il lavoro attuale fatto da molti professionisti è ad un livello di qualificazione minore (para-professionale) in confronto ad altri impiegati in altri settori delle Amministrazioni, di Aziende private e delle Università
La confusione tra attività professionali e para-professionali nasce proprio dai professionisti, a cominciare dal nome. Per motivi di mero risparmio, i datori di lavoro preferiscono impiegare personale a livello para-professionale, oppure preferiscono reclutare professionisti con altro background come informatici, Web designer, etc. La soluzione è solo una: dare la possibilità ai bibliotecari con un livello professionale basso di formarsi per elevare il loro livello. Le Scuole di Biblioteconomia possono essere coinvolte insieme alle Associazioni professionali per programmi congiunti di formazione continua. Le Associazioni professionali devono organizzare programmi di aggiornamento sulle tecnologie ed il cambiamento.
5. Mancanza di un riconoscimento della qualifica da parte dello Stato
Due sono le esigenze: 1) un Albo della professione, 2) il riconoscimento da parte dello Stato. Entrambi devono basarsi su uno standard condiviso. Chi deve predisporre per primo questi standard? I professionisti, le Associazioni Bibliotecarie e quindi lo Stato? oppure all’opposto, lo Stato, le Associazioni bibliotecarie e poi i professionisti?