Archivio per aprile 2015

Archivi musicali: occorre fare di più!

Gli archivi musicali sono raccolti in archivi storici, in conservatori, scuole, archivi e biblioteche, evidenziando la necessità  di un terreno comune per le istituzioni culturali anche a partire da esigenze minime: sono molte le domande e provocazioni che sono state discusse durante due giornate di convegno a Lucca “Sounds of music”, molti temi controversi e “caldi” in questo momento di crisi, infine la domanda finale “cosa si può fare di diverso?” per anticipare la discussione che verrà .

La prima problematica che colpisce il lettore degli atti dello scroso anno “Recondita Armonia” riguarda la mancanza di unitarietà  nella documentazione. Tosti Croce nel volume ha indicato il problema della musica nei linguaggi descrittivi, come anche la lunga preparazione dei linguaggi descrittivi. E’ importante avere uno strumento di comunicazione, come il portale SAN o anche come il portale Internet culturale, ma non basta, gli archivi musicali per la loro diversità  “assomigliano alle sfaccettature di un grande cristallo” ha detto Diana Toccafondi. La diversità  degli archivi musicali spinge ad un trattamento diverso degli archivi tradizionali, in quanto vengono separati invece che tenerli insieme agli altri archivi ed ai fondi che i creatori dell’archivio hanno messo insieme. Gli archivi musicali sono fondi? o archivi? o biblioteche musicali? nel volume Federica Riva prova a definire le differenze sulla base del contenitore piuttosto che del contenuto, ma la distinzione sembra dover essere legata a diverse necessità  degli utenti. La discussione sui linguaggi è tornata più volte nelle due giornate a Lucca, ripresa attraverso la buona pratica di Ricordi descritta da Pierluigi Ledda ed anche di Europeana Sounds presentata da Rossella Caffo, portando avanti oltre i portali le prime indicazioni del web semantico e dei linked data che pure sono accennate nel volume degli atti. Un messaggio forte è venuto dal convegno: occorre fare di più per dare visibilità  e soprattutto accesso fisico ed in linea agli archivi musicali!

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“Atlante della Biblioteconomia Moderna” presentato ad Ancona da Lankes

La presentazione dell’Atlante della Biblioteconomia Moderna ad Ancona

Bibliotecari internazionali = International Librarians

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La Sezione AIB Marche ha organizzato il 23 giugno scorso la presentazione del libro di Lankes e l’autore  ha partecipato in collegamento Skype.

L’incontro ha previsto un’introduzione su cosa sia la biblioteconomia moderna, a cura mio, una presentazione del concetto di biblioteca partecipativa e del suo rapporto con il concetto di “biblioteca sociale” che viene preferito in Italia ed infine l’intervista a Lankes.

Nell’intervista David Lankes ha risposto alle domande dei bibliotecari delle Marche. I temi in discussione, anzi in conversazione, sono stati scelti dai bibliotecari, che di fronte al nuovo paradigma di Lankes  hanno dubbi ed anche timori a metterlo in pratica. Domande e sintesi delle risposte di seguito:

1. Qual è il valore dei bibliotecari e come può essere misurato? se il valore è facilitare l’apprendimento delle nostre comunità, come possiamo misurare il raggiungimento dei risultati che hanno avuto i membri e l’impatto che su questo hanno avuto i bibliotecari?

Quando diciamo che…

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Make a difference. David Lankes sulla traduzione dell’Atlas.

Presentazione dell’Atlante della Biblioteconomia Moderna al Salone del Libro di Torino 2014

avverbi

Lunedì 12 maggio ho avuto la possibilità di partecipare alla presentazione della traduzione italiana del libro di David Lankes “The Atlas Of New Librarianship” (che ancora devo leggere). Relegato ai margini della programmazione del Salone del Libro di Torino (16.30, Sala Professionali), come spesso capita alle cose che scuotono, l’incontro ha visto gli interventi di due bibliotecari che ho la fortuna di poter chiamare amici: Enrico Francese, che ha contribuito alla traduzione e ha parlato del percorso del libro in questione, della propria esperienza formativa e dei riscontri con le idee di Lankes, e Silvia Franchini, bibliotecaria pubblica, che ha portato all’attenzione alcune esperienze significative dal fronte (così l’ha definito) del “fare biblioteca”. Entrambi gli interventi sono riportati sul blog di Enrico, qui e qui.

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