Archivio per agosto 2012
Googleization: the point of view of Siva Vaidhyanathan
Pubblicato da A.M. Tammaro in IFLA, visione il 25 agosto 2012
Estratto dal discorso appassionato durante il WLIC di Helsinki di Siva Vaidhyanathan, autore del libro Googleization of everything (and why we should worry)
The ambitious mission of Google is to organize access to the information of the world. It is one of the most successful company of the World. The idea that if one has access to the best knowledge of the world, you can become better citizen is a current utopia of humanity. This dream of universal access to Comprehensive knowledge is now driven by Google books, as more accessible collection than in the library. However, metadata in Google Books is quite a disaster. Also used standards are weak. Privacy is an issue! Preservation should be permanent process. And what can happen to Google company in 50 years? It is not an institution which can remains over time. The human knowledge project however is proposed by Google as a sustainable system based on technology. It is more than a collection of books.
Public domain want to be free and sustained by public taxes. It should be multinational and multilingual. Playesr as Unesco, libraries are the right actors in this project.
Politiche dell’informazione e biblioteche in Finlandia
Pubblicato da A.M. Tammaro in IFLA, Profilo il 14 agosto 2012
Il ruolo delle biblioteche nella Societa’ dell’informazione e’ stato definito in Finlandia nel Library Development Programme. Le biblioteche hanno il supporto per una migliore visibilita’, per le richieste di maggiori servizi e per il continuo cambiamento. Ma non basta il supporto politico per avere successo, questo va guadagnato.Ma come i professionisti vedono il futuro?
Un bilancio su OA
Pubblicato da A.M. Tammaro in IFLA il 14 agosto 2012
Lars Bjornshauge Chair IFLA OA WG e direttore delle Public relations di SPARC Europe fa un bilancio di OA ad agosto 2012, durante il Convegno IFLA di Helsinki, limitandosi a depositi, libri e periodici, escludendo OER e dati. I depositi istituzionali sono quelli che dominano e OpenDoar ne elenca 2.200. Le tipologie sono varie, ma il 20% registra il full text degli articoli, la maggior parte degli editori, circa 80% accetta la pubblicazione parallela. La prima fonte di informazione e’ DOAJ, avviato da Lund nel 2003 e che elenca 8.000 periodici OAA, pubblicati in 119 nazioni.Solo una minoranza chiede una quota, circa il 20% (APC). Le licenze dei periodici OA non sono leggibili dalla macchina, con CC che prevale. In sintesi, cresce il numero, la distribuzione geografica, prevale la differenza. Tuttavia manca l’aggregazione,politiche di proprieta’ intellettuale. I libri OA sono registrati in DOAB, lanciato nel 2012 da OAPEN che registra 2000 libri circa ad oggi. Uno degli stimoli a OA sono le politiche, che prevedono o obbligo o semplice stimolo ad aprire i depositi, ad esempio l’obbligo da parte del finanziatore, da universita’ e governi, ma anche organizzazioni internazionali come EU. Anche l’infrastruttura e’ importante, come DOAJ ed ora OPENAIRE. Organizzazioni che lavorano come EIFL SPARC, ecc. I Megajounals come PLOSOne, eLife, PEERJ, SCOAP3. Sostenibilita’ o con finanziamento istituzionale, o con APC per i periodici, o con pubblicita’ o Print on Demand. Directory OA funds e Open access directory. OA quindi sta diventando maturo, anche editori di alto livello adotta il modello, parallelo al modello abbonamento.
La discussione e’ nata al Nord ma diffuso ora ovunque, come SCIELO in America Latina. I problemi non risolti sono molti. Il primo e’ quello di convincere i docenti a versare i loro contenuti. Il secondo problema e’ l’interoperabilita’. Uno dei problemi e’ il regime dell’IF, forse il maggiore ostacolome dobbiamo avere diverse misure di impatto.
Comunicazione scientifica: due canali di comunicazione
Pubblicato da A.M. Tammaro in IFLA il 14 agosto 2012
Come rendere l’accesso piu’ aperto e visibile, in particolare nelle nazioni in via di sviluppo? Come realizzare la missione delle biblioteche che pur affrontando la crisi e i costi delle licenze, vogliono rendere l’accesso piu’ aperto? Il WG IFLA Open Access concentra la sua sessione sull’importanza della peer review, l’apertura dell’accesso, un cambiamento culturale per studiosi e bibliotecari.