Il futuro che vogliamo: tre giorni di brainstorming in Atene (Prima parte)

Insieme a Leda Bultrini, Massimo GentiliIMG_4893 Tedeschi e Corrado Di Tillio ho partecipato all’inizio della conversazione voluta da IFLA per coinvolgere tutta la comunità professionale su una comune visione del futuro che vogliamo. Il 3 aprile abbiamo partecipato all’incontro della Presidente IFLA e il 4 e 5 aprile abbiamo partecipato all’inizio della conversazione nel contesto dell’IFLA Global Vision Project.

Donna Scheeder, la Presidente IFLA, in apertura dell’incontro ha detto che dobbiamo creare il cambiamento che vogliamo vedere! La professione condivide un sistema di valori costante, anche se ci sono ora molte differenze, dovute alle tendenze della società. C’è bisogno di un impegno individuale ma è necessaria una risposta collettiva ed una visione comune, per avere successo tutti noi insieme e creare il cambiamento che vogliamo vedere.

L’obiettivo degli incontri e del progetto IFLA è che la comunità LIS deve raggiungere una visione comune. Mentre i valori condivisi dalle biblioteche sono costanti, il continuo cambiamento nella società crea grandi sfide per la professione. La conversazione si è concentrata su questa domanda principale: Quali sono le principali sfide per il mantenimento dei nostri valori?

Nel primo giorno, esperti e futurologi hanno dato suggerimenti su cosa le biblioteche  devono smettere di fare e ciò che dovrebbero invece fare.

Fillipos Tsimpoglou (Biblioteca Nazionale di Grecia Direttore Generale, in rappresentanza dei partner greci) ha detto che le biblioteche non sono più silos !!

Il professor Kostas Gavroglou (Ministro dell’Istruzione, Ricerca e degli Affari Religiosi della Grecia) ha detto che ci troviamo nel bel mezzo di un periodo storico in cui è cambiato il ruolo del libro. Non è solo una questione di tecnologia! La tecnologia ha avuto un impatto sulla trasformazione e la metamorfosi del modo in cui pensiamo, insegniamo e impariamo.

Nuovi ruoli sono stati suggeriti!

Lefteris Kretsos (Segretario Generale della Comunicazione e Media, Ministero delle politiche digitali) e Anriette Esterhuysen (Executive Director Association for Progressive Communications, Sud Africa), hanno condiviso l’opinione che le biblioteche in un mondo iperconnesso hanno un ruolo contro le notizie false “fake news”. Questo è un problema per la democrazia, le biblioteche dovrebbero lavorare per l’educazione ai media e per la classificazione dell’informazione.  Questo è il ruolo di dare le capacità al lettore (empowering) con l’educazione fornita dalla biblioteca. Un suggerimento venuto dal dibattito è che sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere il comportamento di ricerca degli utenti usando metodi di ricerca come quelli dell’etnografia e dell’antropologia.

Dave Snowden (Direttore del Centro Cynefin, Bangor University, Wales) ha presentato la comprensione del potenziale evolutivo del presente ed ha detto che i bibliotecari dovrebbero impegnarsi di più nel mettere insieme le persone, non solo facilitare l’utente a trovare le informazioni utili per loro.

Vassilis Harambidis (fondatore e direttore artistico di Bios esplorare la cultura urbana) ha sottolineato che l’educazione e la cultura ci aiutano a capire come, cosa e chi dei problemi della società, e sono l’arma più potente !!

Alla domanda: abbiamo bisogno di assumere bibliotecari? ha risposto di no, se impieghiamo qualcuno, non diamogli un ruolo specifico! Noi siamo in trasformazione: come i bibliotecari possono essere trasformati? le biblioteche possono diventare una risorsa editoriale, o un centro di pensiero, cambiando anche la terminologia della biblioteca, in un modo moderno di vivere, reinventare la missione, “le biblioteche dovrebbero essere più per le comunità che per le istituzioni come lo sono ora”.

Nick Ashton-Hart (Consulente / consigliere Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo / Associate Fellow di Ginevra Centro per la politica di sicurezza) ha proposto la seguente domanda: Internet può sostenere l’identità locale e lo sviluppo sociale? Ha sottolineato che locale e globale sono da considerare integrati. Nel contesto bibliotecario, le biblioteche hanno il contenuto locale che nessun altro ha. Se con la digitalizzazione viene utilizzato per dare accesso libero a chiunque ed ovunque, questo è ancora più importante che la migrazione, ad esempio dando un supporto all’integrazione dei migranti.

Karl Schroeder (NarrativeFutures.com, Canada) ha parlato della dematerializzazione e della delocalizzazione !! Biblioteche possono costituire il punto di transizione tra locale e universale. Quale delle tendenze del trend report avrà il maggiore impatto? la sua risposta è stata la digitalizzazione. L’intelligenza artificiale non può eliminare la necessità di biblioteche come collezioni. L’educazione dei futuri bibliotecari ha affermato dovrebbe includere: il pensiero critico, problemi mondiali come quello dei rifugiati, sfide come quella della localizzazione.

Betty Tsakarestou (Assistant Professor e capo della pubblicità e pubbliche relazioni Lab, Università Panteion – Dipartimento di Comunicazione media e cultura) ha parlato di “Città intelligenti e resilienti” nel nostro mondo interconnesso e del loro collegamento alle biblioteche. Nuovi modi di vivere coesistono, e la comunicazione è rinnovata dai dispositivi  “mobile”. Anche l’apprendimento approfondito (non superficiale) è ora centrato sulla mobilità: le città intelligenti e resilienti devono comunicare con il cellulare, anche facilitando l’apprendimento digitale e profondo. Le biblioteche stanno imparando a far convivere spazi sia fisici che virtuali, ora devono sperimentare e attuare azioni innovative, provare ad aumentare i confini della nostra realtà.

Ivan Owen (Makerspace Lab Manager presso l’Università di Washington) ha presentato una relazione sul’impatto della digitalizzazione delle collezioni fisiche,  parlando di stampanti 3D.  Ha sottolineato l’importanza della “materializzazione” della conoscenza, in contrasto con il fenomeno della digitalizzazione. La co-creazione è la sfida, la creatività e l’innovazione nelle biblioteche per facilitare soluzioni, iniziare a far parte del gioco, collaborando in team con competenze culturali diverse e partendo da nuove partnership con le organizzazioni.

Tutte queste presentazioni di esperti in gran parte esterni alle biblioteche, che conoscono solo come utilizzatori, hanno preparato la discussione interna alla comunità professionale di IFLA dei giorni successivi.

(Segue)

 

 

 

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