Il sistema delle competenze è sociale e molti sono gli attori interessati alla formazione continua, ognuno con un suo punto di vista ben preciso: il bibliotecario, i docenti di biblioteconomia, i datori di lavoro e le istituzioni culturali, i fornitori di corsi, il governo e gli Enti Titolari e Titolati. Tutti questi attori dovrebbero agire insieme. Tuttavia in Italia questa collaborazione non c’è!
A Napoli lo scorso 2 ottobre AIB Osservatorio Formazione insieme alla Sezione Campania e Sezione Piemonte ha organizzato un incontro “Formazione continua e paradigma delle competenze“ed ha provato per la prima volta a mettere insieme i rappresentanti di Università e Regione, insieme ad ISFOL ed ad un rappresentante della Commissione Attestazione AIB. Matilde Fontanin (IFLA CPDWL e AIB Osservatorio Formazione) ha illustrato le Linee Guida IFLA ancora in bozza, che si basano sulla cooperazione dei diversi attori interessati. Chi fa cosa in un mondo “normale”, cioè secondo le indicazioni della “norma” IFLA?
Il bibliotecario: è responsabile della sua formazione continua per tre motivi combinati: 1) per migliorare la sua carriera; 2) per perseguire l’eccellenza del servizio della sua istituzione; 3) per migliorare l’immagine della professione.
Datori di lavoro: sono responsabili di dare la possibilità al bibliotecario di seguire dei corsi (budget e tempo) ed anche di fornire un’offerta di corsi organizzati per l’istituzione come responsabilità del manager delle risorse umane.
Docenti di biblioteconomia: offrono opportunità specializzate di corsi, disseminano la ricerca che fanno, fanno consulenza sulla formazione continua, motivano gli studenti a diventare professionisti che apprendono tutta la vita e loro stessi si aggiornano costantemente.
Associazioni professionali: nell’interesse dell’avanzamento della professione, garantiscono la qualità della formazione continua anche offerta da terzi e formulano linee guida per la qualità della formazione continua su cui cercano di trovare il consenso di tutti gli attori.
Fornitori di formazione continua: hanno l’interesse e la responsabilità di seguire le migliori pratiche per il disegno, la creazione e la fruizione dei corsi che offrono, per garantire il successo dei discenti, delle istituzioni di appartenenza e della comunità.
A che punto siamo in Italia nella comunicazione degli attori interessati alla formazione continua dei bibliotecari? Nelle presentazioni della mattina, dopo l’introduzione della Montalbano di ISFOL che con grande ricchezza di particolari ha illustrato il contesto legislativo, gli altri relatori si sono avvicendati rispondendo alle domande: cosa stiamo facendo per la formazione continua? cosa possiamo fare insieme ad AIB? mi hanno colpito due fatti, uno positivo, uno negativo. Quello positivo è che c’è una grande apertura di tutti gli attori alla cooperazione con AIB: questa è un’opportunità da non perdere. Le prospettivi di collaborazione, di partenariato prospettate da ISFOL e CINECA; i casi di collaborazione riportati con l’Università sono visti molto positivamente: la professione esce dal guscio, crea collaborazioni, attesta le competenze.
Quello negativo è la mancanza diffusa di conoscenza degli standard comuni e degli strumenti legislativi: conoscenza limitata per ognuno degli attori al suo “frammento” (ad es. la L4/13, oppure il Dl 13/13) e non al pacchetto completo delle leggi che hanno regolamentato e regolamentano la formazione continua. Senza riferimenti comuni, la cooperazione resta semplice utopia! E poi “ignorantia legis not est excusatio”! La sovrapposizione che naturalmente c’è tra i singoli frammenti di legge viene vista come “contrapposizione”, come conflitti di competenza e non come invece parti di un unico puzzle. Mi verrebbe da dire manca “formazione continua” sulle leggi: il quadro regolamentare è stato così statico per decenni che ora sembra difficile capire la frenesia del legislatore, messo in mora dall’Unione Europea. Il quadro completo degli strumenti e delle attività da fare in collaborazione è stato sintetizzato da ISFOL nella Fig. 2 Riferimenti comuni
Una giornata interessante l’incontro di Napoli, organizzata in modo eccellente dalla Sezione Campania che ci ospitava. AIB e le altre Sezioni regionali dovrebbero essere stimolate a ripetere questa formula partecipativa per favorire la nascita di progetti cooperativi concreti che ora possono nascere grazie al mutato contesto legislativo.