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Competenze: prove di cooperazione a Napoli
Pubblicato da A.M. Tammaro in Biblioteca digitale, Biblioteca partecipativa, Convergenza MAB Musei Archivi Biblioteche, livello professionale, Profilo il 1 novembre 2015
Il sistema delle competenze è sociale e molti sono gli attori interessati alla formazione continua, ognuno con un suo punto di vista ben preciso: il bibliotecario, i docenti di biblioteconomia, i datori di lavoro e le istituzioni culturali, i fornitori di corsi, il governo e gli Enti Titolari e Titolati. Tutti questi attori dovrebbero agire insieme. Tuttavia in Italia questa collaborazione non c’è!
A Napoli lo scorso 2 ottobre AIB Osservatorio Formazione insieme alla Sezione Campania e Sezione Piemonte ha organizzato un incontro “Formazione continua e paradigma delle competenze“ed ha provato per la prima volta a mettere insieme i rappresentanti di Università e Regione, insieme ad ISFOL ed ad un rappresentante della Commissione Attestazione AIB. Matilde Fontanin (IFLA CPDWL e AIB Osservatorio Formazione) ha illustrato le Linee Guida IFLA ancora in bozza, che si basano sulla cooperazione dei diversi attori interessati. Chi fa cosa in un mondo “normale”, cioè secondo le indicazioni della “norma” IFLA?
Il bibliotecario: è responsabile della sua formazione continua per tre motivi combinati: 1) per migliorare la sua carriera; 2) per perseguire l’eccellenza del servizio della sua istituzione; 3) per migliorare l’immagine della professione.
Datori di lavoro: sono responsabili di dare la possibilità al bibliotecario di seguire dei corsi (budget e tempo) ed anche di fornire un’offerta di corsi organizzati per l’istituzione come responsabilità del manager delle risorse umane.
Competenze: cosa sono, cosa non sono?
Pubblicato da A.M. Tammaro in AIB, IFLA TREND REPORT, livello professionale, Profilo il 25 ottobre 2015
Mi sono trovata molto spesso negli ultimi mesi a discutere di competenze coi bibliotecari e di come cambia la formazione continua quando l’approccio diventa quello del continuo miglioramento delle competenze. Ho cercato di tenere nota dei dubbi e dei concetti controversi sulle competenze che sono stati stimolati dalle conversazioni avute in questi incontri e li elenco di seguito.
Perché occorre evidenziare e misurare le competenze? Leggi il seguito di questo post »
Competenze: il messaggio di David Lankes per evitare i rischi della burocratizzazione
Pubblicato da A.M. Tammaro in Biblioteca digitale il 2 settembre 2015
Il tema della validazione dell’apprendimento non formale e informale e della certificazione delle competenze è stato profondamente cambiato dagli ultimi sviluppi dei processi normativi ed istituzionali realizzati in Italia ed in Europa. Il paradigma delle competenze è diventato ora un elemento centrale per le relazioni di scambio tra istituzioni pubbliche e organizzazioni private.
L’Unione Europea ha avuto un ruolo fondamentale negli ultimi quindici anni per costruire il nuovo paradigma, facendosi promotrice di strategie e strumenti a favore di un’applicazione del paradigma delle competenze nei diversi contesti di apprendimento. Da questo stimolo si è sviluppata la normativa che in Italia ha portato dapprima alla definizione del sistema di certificazione delle competenze (L.92/12) e successivamente (D.lgs 13/2013) al disegno del sistema nazionale che prevede delle specifiche sedi di lavoro istituzionali per la sua implementazione: Comitato tecnico nazionale, Organismo tecnico per il repertorio delle professioni, Gruppo tecnico competenze; infine l’Intesa sullo schema di decreto interministeriale del 2015 ha definito un quadro operativo per il riconoscimento a livello nazionale delle qualificazioni regionali e delle relative competenze.
Grandi opportunità per i bibliotecari italiani: la mia visione
Pubblicato da A.M. Tammaro in AIB, Anna Maria Tammaro, livello professionale, visione il 9 marzo 2014
Ho deciso di candidarmi per le elezioni AIB CEN per cercare di realizzare la mia visione dei professionisti che trovate qui https://t.co/MW3eEmnJ9n
Credo davvero che questo sia un periodo di grandi opportunità per la professione, forse sono troppo ottimista?
Non è un’opportunità per noi l’Open Access? abbiamo per la prima volta la possibilità concreta di prendere posizione con chiarezza a favore dell’accesso aperto, che realizza la nostra missione prioritaria di accesso all’informazione, nello stesso tempo ci consente di essere coinvolti coi nostri utenti in attività di self-publishing, supporto alla comunicazione scientifica, didattica MOOC e OER. Non è una vera opportunità avere un tale risultato a portata di mano senza troppo sforzo?
Ogni commento è benvenuto!